Storia

Dopo lo scioglimento nel 2010 dell’Ente Teatrale Italiano che lo gestiva, la proprietà del Teatro della Pergola passò l’anno successivo al Comune di Firenze che nel mese di settembre dette vita con l’Ente Cassa di Risparmio alla Fondazione Teatro della Pergola, sotto la Direzione generale di Marco Giorgetti. La Fondazione da subito ha impostato un lavoro di rinnovamento e di ricerca di una proposta teatrale e gestionale non consueta sulle fondamenta della grande eredità storica della Pergola, il primo teatro all’italiana mai edificato. Dopo le prime tre stagioni di programmazione, che vedono un pubblico crescente e alcuni interessanti esperimenti produttivi, la riforma del settore prosa impostata dal Ministero pone la Fondazione dinanzi a nuovi obiettivi.

Nel gennaio 2015, tramite la confluenza delle attività teatrali della Fondazione Pontedera Teatro all’interno della Fondazione del Teatro della Pergola, quest’ultima si dà un nome e un’organizzazione nuovi, Teatro della Toscana, e presenta la domanda per il riconoscimento dello status di Teatro Nazionale, il più elevato tra quelli presenti nella riforma. L’esito positivo della valutazione della commissione fa sì che dal febbraio 2015 il Teatro della Toscana diventi Teatro Nazionale. Entrano nella Fondazione anche la Regione Toscana e il Comune di Pontedera. Direttore generale viene confermato Marco Giorgetti.

Il Teatro della Toscana è una realtà che si propone di mettere insieme competenze e progetti appartenenti a geografie artistiche e culturali diverse in una piattaforma comune con coordinate definite, un meccanismo societario duttile e rapido e un piccolo numero di semplici principi di base:

  • costruire un teatro non per il pubblico inteso come indistinta e astratta entità ma per la Società (nell’esempio di Paolo Grassi, la città ha bisogno del teatro e il teatro dei cittadini), con l’assoluta e costante qualità di ogni offerta;
  • costruire un teatro che fa sistema, con la gestione diretta o indiretta di più sale e in un rapporto privilegiato con il vasto territorio toscano;
  • costruire un teatro policentrico, sia a livello artistico che fisico, con un sistema di sale organicamente collegate in un programma interdisciplinare;
  • realizzare un modello di impresa gestionale che rispetti l’uomo.

La programmazione artistica del triennio 2015/2017 è improntata alla creazione di un’unica nuova identità.
Da un lato, il grande teatro di tradizione, con l’utilizzo di spazi teatrali che hanno ospitato la grande prosa italiana e i grandi protagonisti dell’Ottocento e del Novecento, dove verranno create produzioni e progetti aperti ad un vasto pubblico, con alcuni fra gli artisti tra i più stimati e riconosciuti, una struttura comunque da sempre luogo di sperimentazione, di movimento, di ricerca, in un complesso che è esso stesso attraverso i suoi spazi fisici (antiche sale degli scenografi, sale ballo, vicoli, scenografia, ecc.) la rappresentazione vivente del ‘farsi del teatro’ nei secoli.

Dall’altro le produzioni di ricerca italiane e internazionali, progetti di lavoro rivolti a sperimentare un diverso rapporto tra spettatore e teatro, rassegne multidisciplinari con un ampio spazio dato alle nuove generazioni (autori e gruppi) oltre a un lavoro di alta formazione per artisti e gruppi di teatro. Pontedera veicolerà anche la produzione di materiale storico-critico sul teatro del Novecento, progetti di teatro nei quartieri e per il territorio ed un rapporto con il mondo della scuola e universitario.