Presentate le attività 2024/2025 del Teatro della Toscana
03 giugno 2024
Il Teatro della Toscana, sotto la presidenza di Tommaso Sacchi, ha compiuto un viaggio che ha determinato la realtà di oggi, che si può affermare senza dubbio essere quella di un Teatro Europeo, in costante relazione fattiva e attiva con una rete di teatri e istituzioni culturali sia in Europa che in Africa.
Questo viaggio, che ha portato la Fondazione a essere quello che è oggi, ha il suo fondamento in un Teatro policentrico che affianca all’attività produttiva quella di diffusione, divulgazione e trasmissione dello strumento teatro e del fatto teatrale. Un percorso di primaria grandezza, nella continua tensione ideale tra arte e impegno civile, tra attenzione rivolta all’individuo e riflessione sulla collettività.
L’identità di Teatro Europeo ha unito e unisce la Fondazione con artisti e istituzioni che condividono metodi e valori quali Giovani, Europa, Lingua, come il Théâtre de la Ville di Parigi nel comune progetto L’Attrice e l’Attore Europei volto alla costruzione di una figura di performer capace di superare confini e barriere linguistiche e di inserirsi in cast multinazionali, aperto anche alla collaborazione con il continente africano. Ne sono un esempio le coproduzioni internazionali PESSOA – Since I’ve been me di Robert Wilson, Ionesco Suite di Emmanuel Demarcy-Mota, Les Fantômes de Naples per il Louvre di Parigi, che vedono il coinvolgimento di attori e maestranze della Fondazione e il cui impulso si deve a Emmanuel Demarcy-Mota che il Teatro della Toscana ringrazia per essere di continua ispirazione nella creazione del nuovo teatro.
Il Teatro, quindi, diviene la struttura di specializzazione e avviamento al lavoro delle migliori leve in ogni mestiere teatrale, impiegati in ogni settore come in una bottega d’apprendistato, fatto che ha anche permesso di superare il periodo critico del Covid grazie a spettacoli identitari come Dubliners di Giancarlo Sepe e ad attività innovative come Firenze TV.
Ogni anno la Fondazione è stata riconosciuta dal Ministero della Cultura con il massimo incremento del contributo, e dal pubblico, con ricavi in crescita.
Il contributo ministeriale è aumentato da 1.525.149 € nel 2020 a 1.605.066 € nel 2021 a 1.765.573 € nel 2022 a 1.889.163 € nel 2023, con l’auspicio di raggiungere i 2.000.000 € nel 2024.
Le giornate recitative sono aumentate da 318 nel 2020-2021 a 390 nel 2022 a 450 nel 2023, e si attesteranno su 500 nel 2024.
Gli spettatori sono aumentati da 35mila nel 2020-2021 a 152.080 nel 2022 a 177mila nel 2023 a 185mila nel 2024.
Le giornate lavorative sono passate da 23.534 nel 2020 a 23.320 nel 2021 a 28mila nel 2022 a 30.500 nel 2023 a 30.000 nel 2024.
È la fotografia di una struttura che crea lavoro e impiega per oltre il 50% giovani al di sotto dei 35 anni in ogni ambito della sua attività.
Nella stagione appena trascorsa, in particolare, si registra un aumento del 20% di incassi e di spettatori, per un totale di oltre 185mila presenze, di oltre 5mila abbonamenti, di cui quasi 1000 TT Young Card (la membership card riservata agli under30), e di oltre 75mila biglietti venduti. Numeri che hanno decretato il tutto esaurito per oltre la metà degli spettacoli.
A questo proposito, il direttore ritiene doveroso precisare che le problematiche economiche registrate nel 2023 sono state determinate dal venir meno a metà anno di parte della base contributiva che era stata prospettata per il triennio 2022 – 2024.
A fronte di tale riduzione, avvenuta in corsa, non potendo normativamente ridurre i programmi ministeriali se non in percentuale minima, si sono adottate le misure e le variazioni possibili attingendo poi per la chiusura di bilancio al fondo di riserva, mentre per quanto riguarda il 2024 e il triennio 2025 – 2027, essendo oggi compiuta la stagione appena conclusa ed essendo garantita la piena continuità della Fondazione, le scelte relative alle priorità e alle strategie future, dalla seconda parte del 2024 fino al futuro triennio, spettano ai nuovi rappresentanti della compagine societaria che, dopo l’uscita della Fondazione CR Firenze e all’esito delle consultazioni elettorali, si insedieranno nel mese di giugno. Oggi, grazie al controllo sempre tenuto sulla situazione, tutto è aperto e pronto per ogni possibile scelta.
Quello che è certo è che ogni futuro che sarà deciso non potrà che essere costruito a partire da quello che il Teatro della Toscana è oggi e a partire dalle istanze e dagli impulsi che hanno attraversato e tuttora attraversano il Teatro contemporaneo.
La Fondazione annuncia ora le proprie attività a partire dalla stagione 2024/2025 del Teatro della Pergola, per poi progressivamente attuare le linee programmatiche attuali di Teatro Era, Teatro di Rifredi, Ex Cinema Goldoni, con momenti di presentazione ad hoc, secondo la tempistica consueta.
In riferimento alla prossima stagione della Pergola, le opere in programma sono scelte per il loro valore creativo e per la capacità di dialogare con temi e questioni attuali, contribuendo a formare un mosaico di stili, visioni e poetiche che rispecchino le tante anime e le diverse sensibilità del pubblico. Il panorama è quello del miglior teatro italiano e internazionale.
Il Teatro Era consolida la fisionomia di “casa del fare teatrale”, con la nascita delle nuove creazioni di artisti come Rocco Papaleo per il Cirano di Santeramo, Stefano Massini, Daniele Finzi Pasca, e spettacoli che avranno una circuitazione tra la Pergola e il Teatro Era, nell’ottica di un consolidamento del ponte regionale tra Firenze e Pontedera. Un impegno radicato nella Valdera che, al contempo, si apre con un respiro nazionale.
Il Teatro di Rifredi si conferma nel ruolo di centro culturale che, prioritariamente attraverso le creazioni di Angelo Savelli, fa della ricerca sulla drammaturgia e sul sostegno alle nuove generazioni il suo impegno, come dimostra la nuova edizione, già da tutto esaurito, di Walking thérapie, in partenza il 3 giugno.
L’Ex Cinema Goldoni continua l’attività di sperimentazione e confronto con il pubblico degli allievi della Scuola L’Oltrarno diretta da Pierfrancesco Favino, che mantiene un respiro internazionale, allievi che debuttano il 4 giugno nella prima assoluta di Tagli di Fausto Paravidino.
Gli spettacoli sono scoperta e incontro. Le sale della Fondazione sono il luogo di partenza e “il mezzo di trasporto”, attraversate anche da un progetto di formazione del pubblico.
La destinazione è il viaggio, personale e collettivo, nel tempo e nello spazio dell’emozione.
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