Buon compleanno, Centro Studi!
19 febbraio 2021
Il Centro Studi del Teatro della Pergola compie oggi cinque anni. Situato nei tre piani della palazzina che costeggia il corpo centrale del teatro, guarda verso Fiesole, i tetti rossi e i giardini segreti del centro storico di Firenze. Qui studiosi e appassionati possono sfogliare le antiche carte dell’Accademia degli Immobili, immergersi tra le notizie delle stagioni teatrali, o consultare un libro della biblioteca.
In quella “città del Teatro” che è la Pergola, il Centro Studi è uno dei quartieri più vitali. È fatto di tante case diverse, quanto le sue anime: la luminosa sala di lettura con l’esaltante reggimento dei volumi sul teatro e la sua storia, gli archivi e le loro carte preziose, il museo dai percorsi serpentini, i progetti culturali, i percorsi didattici con gli studenti. Non solo custode dell’imponente patrimonio artistico dell’antico teatro fiorentino quindi, ma anche uno spazio polivalente aperto alla città, fucina di laboratori, attività formative, mostre, convegni, iniziative editoriali, presentazioni di libri, approfondimenti sugli spettacoli e incontri con gli artisti.
Tanti i progetti che hanno costellato il primo lustro di vita del Centro Studi. A partire dalle mostre, ispirate alla storia del Teatro di via della Pergola. Le prime esposizioni risalgono all’inaugurazione dei locali, nel febbraio 2016, tre giornate aperte animate da visite guidate tematiche, letture sceniche, documentari e video su artisti legati alla nostra storia. Nella sala riunioni dell’Accademia degli Immobili viene ricordato quel gruppo di nobili, amanti delle arti, che alla metà del Seicento vollero costruire un teatro grandioso, all’avanguardia coi tempi; lungo le scale tra il primo e il terzo piano è disseminata l’esposizione delle caricature di Umberto Onorato, artista vivace e arguto, mentre la sala di lettura accoglie una mostra fotografica su Andreina Pagnani, icona femminile del Novecento teatrale. L’anno 2016 continua nel segno dei grandi attori: da una magnetica prima donna ad uno dei più amati interpreti italiani, Arnoldo Foà. L’esposizione fotografica Arnoldo Foà – una vita lunga un secolo ripercorre il percorso artistico e privato dell’attore nel centenario della nascita, ma anche il rapporto speciale con Firenze e il Teatro della Pergola, luogo dell’anima al quale affida il suo archivio corposo, ora oggetto di una ricerca dottorale.
La Sala Oro verrà in seguito abitata da abiti di scena, cappelli, parrucche e maschere dell’epoca elisabettiana, manufatti artigianali realizzati dal nostro Laboratorio d’Arte. E ancora dai manifesti, gli opuscoli e i programmi di sala della mostra Pagine al Vivo – Manifesti per il teatro 1997/2018 di Walter Sardonini, “affabulatore visivo” che costruisce un vero e proprio caleidoscopio della nostra storia recente. La stagione scorsa inaugura due esposizioni a cui il Centro Studi è particolarmente legato: Il figlio del Caos, un viaggio tra le maschere, i volti e le immagini di Luigi Pirandello alla Pergola, e Spettatori, realizzata in occasione dei trecento anni di apertura del Teatro al pubblico pagante. Un omaggio al pubblico della Pergola nel corso dei secoli, alla scoperta di usi e costumi, curiosità e aneddoti, mode e “cattive” abitudini.
Ci sono poi i giovani e i giovanissimi, gli spettacoli itineranti, le visite guidate, le attività didattiche alla scoperta del dietro le quinte, i percorsi sui mestieri del teatro, le “occupazioni creative” dei liceali a conclusione dei PCTO, i Pergola Awards, i premi assegnati dalla giuria di under26 agli spettacoli e agli artisti della stagione appena terminata, seguiti dalla festa finale, fatta di musica, luci e balli, suggello di un anno di sfide e emozioni, scolastico e teatrale. Progetti che permettono di vivere la Pergola come mezzo di espressione e strumento di formazione. Per quei giovani che sono curiosi del teatro e lo vedono come una possibilità per crescere o allargare i propri orizzonti, quelli che non ne sanno nulla, quelli che lo hanno incontrato e rifiutato, quelli che il teatro lo fanno più o meno consapevolmente e che domani saranno i veri fautori del nuovo.
Altre idee fervono al Centro Studi, in attesa della rinascita post pandemica. Iniziative che corrono sulla stessa lunghezza d’onda dei passi emozionati lungo la scala per raggiungere la graticcia, dell’inebriante vertigine di stare sospesi a venti metri di altezza. Progetti ispirati alla magia effimera del teatro, alla sua fragilità che è nel contempo la sua forza. All’insegna di un teatro luogo di incontro, condivisione di pensieri, passioni, battaglie e sogni.
Adela Gjata