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Andrea Di Bari, un libro per onorare la memoria

20 settembre 2023

A un anno dalla scomparsa, Anna Maria Meo e Franco Camarlinghi raccontano Andrea Di Bari tra testimonianze, documenti e immagini in un libro edito da Nardini per la collana “La scena fiorentina”, ideata dallo stesso Di Bari. Andrea, ovvero il teatro galante vede la testimonianza di tanti suoi amici, colleghi e collaboratori, perché resti viva la memoria della sua figura di protagonista della vita culturale di Firenze. Mercoledì 27 settembre, ore 18, gli autori lo presentano al Teatro della Pergola.

 

Autore e regista teatrale, creatore di organizzazioni di promozione culturale e ideatore di iniziative in ambito teatrale ed editoriale ma anche politiche, Andrea di Bari è stata una persona di grande qualità umana e straordinaria capacità professionale, che ha saputo dare fino ai suoi ultimi giorni un contributo fondamentale all’identità culturale della sua città.

 

Scomparso l’8 agosto 2022 all’età di 60 anni, ha rappresentato infatti, per la cultura della città, un esempio di capacità organizzativa e di creatività artistica davvero originale: già a 19 anni era diventato collaboratore del direttore della Pergola Alfonso Spadoni, e via via assistente di Vittorio Gassman nella Bottega Teatrale e di Eduardo De Filippo nella Scuola di Drammaturgia, sempre nell’ambito delle iniziative della Pergola. Arrivarono poi le collaborazioni con Giorgio Albertazzi e ruoli nel cinema con i Fratelli Taviani, Ugo Gregoretti, Claude Chabrol. Poi i progetti di formazione per Fabbrica Europa, e ancora gli anni della scrittura e della regia, che fecero di Andrea Di Bari un fertile artista e un intellettuale apprezzato.

 

Di Bari è stato, nel 2010, fra i fondatori del Caffè letterario delle Murate e nel giugno 2013 direttore della Fiera editoriale denominata “Codice a sbarre”, tenuta nel complesso dell’ex carcere fiorentino diventato fulcro di attività culturali, espositive e musicali. Molte decine le iniziative curate, in particolare a carattere musicale e letterario. Numerose le iniziative teatrali, che lo vedevano come autore e regista, mentre cresceva il suo coinvolgimento in ambito politico, nel quale non ha mai voluto partecipare direttamente a elezioni ma che lo vedeva come motore di una rinnovata forza aggregatrice di esperienze laiche anche a carattere nazionale. La difesa dei diritti civili e la trasparenza degli atti e della politica locale erano i suoi obiettivi costanti, insieme alla richiesta molto determinata alle Istituzioni locali di dedicare investimenti certi alla cultura, soprattutto teatrale, che riteneva a rischio di perdita di identità.

 

Ingresso libero