Un affresco della Sicilia borghese ottocentesca, tra scrittura introspettiva, critica sociale e partecipazione per il destino dei più deboli. Storia di una capinera, il celebre romanzo epistolare di Giovanni Verga, arriva a teatro con Enrico Guarneri e Nadia De Luca, diretti da Guglielmo Ferro.
I tormenti interiori della giovane Maria costretta a farsi monaca sono al centro di una passionale narrazione. La messinscena fa emergere il rigido impianto culturale e umano delle famiglie siciliane dell’Ottocento. Perché se Maria è vittima, non lo è dell’amore peccaminoso per Nino che fa vacillare la sua vocazione, ma lo è del vero peccatore “verghiano”: il padre Giuseppe Vizzini. Padre che, rimasto vedovo, manda in convento a soli sette anni la primogenita, condannandola all’infelicità. Un uomo che per amore, paura e rispetto delle convenzioni, causa a Maria la morte del corpo e dello spirito.
La Pergola si fa in quattro. Da Pirandello a De André
Da martedì in scena grandi interpreti del teatro italiano come Dapporto e Marcorè. Debutto con «Storia di una capinera» di Verga, chiusura con «La buona novella» di Fabrizio De André.