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Torna domenica 18 settembre 2022 la Giornata Internazionale delle Consultazioni Poetiche, il progetto ideato dal Théâtre de la Ville di Parigi e al quale il Teatro della Pergola ha aderito sin dall’inizio, nel 2020, contribuendo in modo significativo al suo sviluppo e alla costruzione di una rete che conta ormai oltre 250 artisti di 25 nazionalità riuniti in un ensemble, la Troupe de l’imaginaire, ai quattro angoli del mondo.

 

Simultaneamente in tutti e 17 i paesi partner si terranno le Consultazioni, incontri individuali con artisti differenti che mirano a dare un conforto poetico attraverso diverse forme d’espressione, dalla poesia alla musica, alla danza, alla scienza. A Firenze sarà il Teatro di Rifredi a ospitare, per la prima volta nella sua storia e per sottolineare il suo recente ingresso nella famiglia della Fondazione Teatro della Toscana, la parte fiorentina delle Consultazioni: dalle 10 alle 12:30 il pubblico potrà incontrare una o un artista tra Maddalena Amorini, Mattia Braghero, Letizia Fuochi, Francesco Gori, Claudia Ludovica Marino, Giulia Weber. La Pergola sarà rappresentata anche a Parigi, dove le Consultazioni si terranno lungo le rive della Senna, con Carolina Pezzini.

 

Immaginate dal regista Emmanuel Demarcy-Mota, direttore del Théâtre de la Ville, e dall’autore Fabrice Melquiot, le Consultazioni Poetiche sono momenti di scambio individuale di 20 minuti con un artista, che si svolgono faccia a faccia. Si inizia con un dialogo libero e si conclude con la lettura di una poesia scelta appositamente per ogni persona. Al termine della consultazione viene trasmesso il testo della poesia e una “prescrizione poetica” su misura. Una Consultazione musicale o di danza si conclude invece con una canzone, un brano musicale o un ballo scelto per ogni persona.

 

Quella di domenica 18 settembre è dunque una bella occasione per proseguire l’importante percorso del progetto delle Consultazioni, che ben rappresenta la vocazione internazionale del Teatro della Pergola e della Fondazione Teatro della Toscana e l’idea di un teatro vicino alle persone, e al loro vissuto.

Teatro di Rifredi