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L'Oltrarno

Scuola di formazione del mestiere dell’attore

La scuola l’Oltrarno è nata per la forte determinazione di un grande interprete come Pierfrancesco Favino, e rientra nella visione e pratica artistica e nell’offerta didattica del Teatro della Toscana come continua formazione umana e spirituale, oltre che tecnica, fortemente orientata al mondo lavoro, sotto la guida dello stesso Favino e di insegnanti di caratura internazionale. 
 
Sostenuta dalla Fondazione Peccioliper, è una struttura dinamica e innovativa per un progetto di formazione professionale completamente gratuita nel cuore della città di Firenze. È una bottega/apprendistato di qualità non solo delle materie tipiche della pratica attoriale, ma anche degli altri saperi, dalla storia dell’arte alle scienze. 
 
Andare oltre, innovare, guardare al futuro, non solo immaginandolo, ma usando ogni forza e capacità per definirlo e attuarlo, sono obiettivi tracciati già nel nome della scuola. 
Infatti, oltre a voler disegnare un’idea di futuro, quel nome – l’Oltrarno – dice molto del rapporto di intima vicinanza tra la scuola e la città: situata nella Galleria Pio Fedi, che prima di fare da studio all’omonimo scultore fu la chiesa del monastero di Santa Chiara (il cui interno è oggi conservato al Victoria & Albert Museum di Londra), in via dei Serragli, accanto al luogo dove ebbe lo studio il pioniere della regia, Edward Gordon Craig, vicino alla Goldonetta che fu di Kantor e Gassman, e oggi ospita la grande ricerca di Virgilio Sieni
 
La scuola si nutre di questo clima fatto di creatività e di appartenenza, di quell’atmosfera particolare che rende l’Oltrarno una delle aree dove più forte batte il cuore fiorentino e dei fiorentini. 
La modalità formativa della scuola è dunque profondamente connaturata con il Teatro e la Città. Grazie alla sua centralità, ha sviluppato un percorso che si rifà ai valori dell’umanesimo come conoscenza e ripresa della cultura europea per innovarla e attualizzarla nel futuro
 
Con l’Oltrarno il Teatro della Toscana riafferma la propria attenzione verso i giovani, con l’obiettivo di formare interpreti che maturino una libertà e un’autonomia espressive tali che li rendano competitivi anche fuori dal nostro Paese.