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Una camminata terapeutica di gruppo attraverso le vie dell'inferno urbano, con l'obiettivo di liberare i partecipanti dalle proprie paure. Ogni angolo di strada, ogni persona incontrata, ogni piccolo evento accidentale con Gregory Eve e Luca Avagliano diventano oggetto, spassoso o imbarazzante, della “terapia di gruppo”. 
  
È il divertente format creato nel 2015 per il Festival Off d'Avignone, da Nicolas Buysse, Fabrice Murgia e Fabio Zenoni. La Walking thérapie italiana, giunta alla sua settima edizione, è nata nel 2018 per celebrare la nascita della tramvia che collega Scandicci a Rifredi, per poi trasferirsi nel Centro Storico di Firenze e approdare anche a Milano all’ombra della Madonnina. 
  
Gli spettatori/pazienti vengono muniti alla partenza di cuffie che li isoleranno dal mondo reale, per farli entrare in una dimensione parallela in cui ascolteranno solo le parole e i suoni manipolati dell'inventiva di due attori/improvvisatori come Gregory Eve e Luca Avagliano. 

 

  • Gli spettatori dovranno essere muniti di documento di identità.
  • Consigliamo di evitare borse ingombranti e di indossare scarpe comode.
  • Invitiamo gli spettatori a presentarsi al punto di ritrovo tra le 20.30 e le 20.50 per il ritiro delle cuffie e degli sgabelli.

 

Perché vederlo?

Perché trasforma Firenze e i suoi abitanti in una scenografia vivente. Un esilarante “cammino iniziatico” verso la formula della felicità, dove si parla, si canta, e si ride. 

Nuovo Rifredi Scena Aperta

120 minuti

Da mar 26 maggio a dom 14 giugno 2026

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Lo spettacolo Walking thérapie non è rappresentato al Teatro di Rifredi ma si svolge nelle vie del centro di Firenze.

 

La partenza (il luogo dove gli spettatori devono trovarsi almeno 15 minuti prima dell’inizio) è presso ZAP / ristorante “Quinoa” in Vicolo di Santa Maria maggiore 1, angolo Via de' Vecchietti

Walking thérapie


 

  • testo e regia di

    Nicolas Buysse, Fabrice Murgia, Fabio Zenoni 

  • traduzione

    Angelo Savelli

  • con

    Gregory Eve, Luca Avagliano 

  • concezione sonora e musiche

    Maxime Glaude

  • produzione

    Teatro della Toscana 

  • foto

    Marco Borrelli