Dialoghi su un patto segreto per 12 teste mozze
18 ragazze, un patto segreto di maternità e un femminicidio: Marta Cuscunà compie il suo viaggio nelle resistenze femminili. Partendo da un fatto di cronaca, accompagnata da 12 “teste mozze”, fa un’analisi della società contemporanea, tra violenza di genere, tabù e modelli di mascolinità.
Lo spettacolo trae ispirazione da un documentario sulle "Gloucester 18", gruppo di ragazze adolescenti di Gloucester, Massachusetts, che nel 2008 rimasero incinte contemporaneamente, alcune delle quali forse in seguito a un "patto di maternità" per allevare i bambini in una specie di comune femminile. Una delle ragazze rivela che il desiderio di creare un piccolo mondo nuovo era nato dopo aver assistito a un femminicidio. Un campanello d'allarme sul tipo di mascolinità che la società impone agli uomini.
Le 12 "teste mozze", ispirate alla serie fotografica We are beautiful di Antoine Barbot, rappresentano gli esclusi dal patto di maternità: adulti e giovani maschi inchiodati da una vicenda che li ha trovati impreparati.
Perché vederlo?
Perché è una riflessione sulla violenza maschile contro le donne e il patriarcato. 12 teste animatroniche alla ricerca di uomini migliori.
75 minuti, atto unico
Nel testo dello spettacolo sono presenti alcuni riferimenti sessuali espliciti e la f-word
Sorry, boys
Dialoghi su un patto segreto per 12 teste mozze
- di e con
Marta Cuscunà
- progettazione e realizzazione teste mozze
Paola Villani
- assistenza alla regia
Marco Rogante
- disegno luci
Claudio “Poldo” Parrino
- disegno del suono
Alessandro Sdrigotti
- animazioni grafiche
Andrea Pizzalis
- costume di scena
Andrea Ravieli
- produzione
Etnorama, Centrale Fies
- foto
Daniele Borghello, Alessandro Sala