anatomia di un fascismo
Un potente spettacolo che, a 100 anni dall'omicidio di Giacomo Matteotti, ne ricostruisce la figura e il contesto storico. Le parole di Stefano Massini, la voce di Ottavia Piccolo e le musiche de I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, trasformano il ricordo in un’esperienza intensa, capace di toccare le corde più profonde della memoria collettiva.
Lo spettacolo ripercorre una delle pagine più drammatiche della storia italiana, con l'impegno di restituirne la tensione, la forza e l'urgenza della narrazione. Si parte dalla testimonianza di chi c'era, ha visto e non si è tirato indietro, per ricostruire l'omicidio del parlamentare Giacomo Matteotti, ucciso per mano fascista. Viene evidenziato il suo coraggio e la sua denuncia.
La persistenza del fenomeno del fascismo, nel tempo e nello spazio, in forme vecchie e nuove, ci porta poi a considerare quanto sia indispensabile, oggi più che mai, occuparsi della cosa pubblica, del bene pubblico, guidati da un pensiero costruttivo, legalitario, partecipativo, paritario, realistico e competente, attraverso atti e parole chiare, come quelle di Giacomo Matteotti e di sua moglie Velia.
Perché vederlo?
Perché con un’interpretazione da brividi rivive sulla scena uno dei passaggi fondamentali della nostra storia, ricreando come in un film un susseguirsi di personaggi, dettagli e illuminanti episodi all’alba del fascismo.
70 minuti, atto unico
Matteotti
ANATOMIA DI UN FASCISMO
- di
Stefano Massini
- con
Ottavia Piccolo
- e
I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo / Massimiliano Dragoni hammer dulcimer, percussioni, Luca Roccia Baldini basso, Massimo Ferri chitarra, Gianni Micheli clarinetto basso, Mariel Tahiraj violino, Enrico Fink flauto, ewi
- regia
Sandra Mangini
- video
Raffaella Rivi
- musiche
Enrico Fink
- scena
Federico Pian
- luci
Paolo Pollo Rodighiero
- costumi
Lauretta Salvagnin
- produzione
Argot Produzioni/Officine della Cultura, Fondazione Sipario Toscana onlus – La Città del Teatro, Teatro delle Briciole – Solares Fondazione delle Arti, Teatro Stabile dell’Umbria
- in collaborazione con
Infinito Produzioni
- foto
Antonio Viscido