Sei danze in forma di poesia
Prima Nazionale
Un'occasione per immergersi nella profondità della poesia di Pasolini, reinterpretata attraverso il linguaggio del corpo. In occasione del 50° anniversario della morte del poeta, Virgilio Sieni affronta Le ceneri di Gramsci con uno spettacolo di danza che invita alla riflessione sulla condizione umana e sulla società contemporanea.
Sieni riflette sull'attualità del pensiero di Pasolini riguardo all'urbanistica selvaggia e allo sradicamento del sentire di prossimità, questioni che risuonano con "brutale attualità" oggi come allora. Il coreografo e danzatore si lascia guidare dalle parole di Pasolini, regolando ogni danza secondo le declinazioni cantate dal suono della sua voce.
L'opera è un tentativo di restituire l'intensità e la preveggenza del poeta, portando in scena una "umanità alla fine" che si dirige verso l'oblio, osservata da un "animale strano e contraddittorio", il gabbiano che dà il titolo alla commedia di Čechov, qui inteso come un osservatore della fragilità umana.
Perché vederlo?
Perché è un'esplorazione coreografica su Pasolini. Sei danze in forma di poesia per rileggere Le ceneri di Gramsci. Un dialogo intimo tra parola sussurrata e gesto che si fa suono.
Intero
Posto unico € 20
Ridotto over 65, under35, convenzioni, soci Unicoop Firenze
Posto unico € 18
In occasione del 50° anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini
Ma a che serve la luce
Sei danze in forma di poesia
- di
Virgilio Sieni
- da
Le ceneri di Gramsci di Pier Paolo Pasolini
- voce registrata
Pier Paolo Pasolini
- produzione
Centro nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni, Teatro della Toscana
- disegni di
Virgilio Sieni