Una carrellata di amori sbagliati, passioni non ricambiate e frustrazioni artistiche, attuale come non mai. Giuliana De Sio e Filippo Dini guidano un potente cast immerso in un'atmosfera decadente, tra disillusioni e vane ambizioni, che riflette una borghesia annoiata e sorda, aggrappata alle proprie certezze, mentre tutto intorno è già cambiato.
Con l'opera più lirica di Čechov si indagano dunque le crisi esistenziali e sociali del presente attraverso i turbamenti di un gruppo di persone che si riuniscono in riva a un lago e qui dibattono nel tentativo di fuggire al grigiore del loro destino.
Filippo Dini, noto per le sue regie e interpretazioni che hanno esplorato l'animo umano e i rapporti familiari, porta in scena questo capolavoro con uno sguardo attento alla complessità della modernità.
L'allegra compagnia de Il gabbiano, pur partendo con le migliori intenzioni, si dirige verso l'oblio. A osservarli c'è l'animale che dà il titolo alla commedia, “strano e contraddittorio”, che vola sulle loro teste e li osserva (come il pubblico), ma a un certo punto viene ucciso “nella maniera più vile”.
Perché vederlo?
Perché è di bruciante contemporaneità la sua descrizione di un’umanità alla fine, di una società sull'orlo del baratro. Anche l'amore più appassionato può essere stravolto e corrotto.
Il gabbiano
- di
Anton Čechov
- traduzione
Danilo Macrì
- con
Giuliana De Sio, Filippo Dini
- e con
cast in definizione
- scene
Laura Benzi
- costumi
Alessio Rosati
- luci
Pasquale Mari
- musiche
Massimo Cordovani
- regia
Filippo Dini
- produzione
TSV, Teatro Stabile di Torino, Teatro di Roma, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro di Napoli