Partendo dal celebre romanzo di Stevenson, Sergio Rubini e Daniele Russo compiono un viaggio nell'inconscio, in chiave marcatamente psicanalitica. Nello specifico quello di Henry Jekyll che, per individuare le cause della malattia mentale, si fa cavia delle sue stesse teorie, diventandone vittima quando la sua “ombra”, il suo Hyde, emerge.
Henry Jekyll viene presentato come un eminente studioso della mente vissuto tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, nel periodo in cui la psicanalisi stava emergendo e sviluppandosi. Dopo un'intensa ricerca sui disturbi psichici, il Dottor Jekyll giunge alla conclusione che la malattia mentale deriva dal conflitto tra l'Io e la sua parte oscura, l'Ombra, o Inconscio.
Jekyll decide di sperimentare le sue teorie su di sé, portando alla luce ciò che gli è nascosto, una parte che chiama Edward Hyde. Tuttavia, il dottore non considera che una volta liberato, Hyde inizia a vivere di vita propria, dando sfogo alle sue inclinazioni più malvagie. Non solo le persone a lui vicine cadono vittime di Hyde, ma anche Jekyll stesso si trova di fronte alla drammatica scelta di disinnescare il suo doppio malvagio, anche a costo della propria vita.
Il caso Jekill
- tratto da
Robert Louis Stevenson
- adattamento
Carla Cavalluzzi, Sergio Rubini
- con
Daniele Russo
- e con
Pierluigi Corallo, Geno Diana
- e con
Angelo Zampieri, Alessia Santalucia e un attore in via di definizione
- scene
Gregorio Botta
- costumi
Chiara Aversano
- disegno luci
Salvatore Palladino
- progetto sonoro
Alessio Foglia
- regia
Sergio Rubini
- produzione
Fondazione Teatro Di Napoli - Teatro Bellini, Marche Teatro, Teatro Stabile di Bolzano
- foto
Flavia Tartaglia