Federico Tiezzi torna a dirigere Sandro Lombardi nel ruolo di Edipus che Giovanni Testori rappresenta in un teatro in rovina, ma intriso di una forza vitale. Il confine tra mito sofocleo e vita personale si dissolve, con una lingua rivoluzionaria: un italiano che mescola dialetto lombardo, francese, latino e spagnolo, con echi di Ruzante. A 30 anni dal debutto e dalla morte di Testori.
Questo capolavoro conclude la celebre trilogia degli Scarrozzanti. Il protagonista è un capocomico abbandonato dai suoi attori: il primo è passato a una compagnia di cabaret, mentre l'attrice principale ha lasciato il teatro per sposare un mobiliere brianzolo. Rimasto solo, lo Scarrozzante mette in scena, sera dopo sera, l'Edipo di Sofocle, interpretando tutti i ruoli: da Laio a Giocasta, da Edipo a Dioniso, in un delirio crescente in cui le vicende del mito si intrecciano a quelle della sua disastrata vita privata e professionale.
Così, il rancore di Edipo verso Laio riflette il risentimento del capocomico verso l’attore fuggito, mentre i sentimenti per Giocasta rispecchiano l’amore-odio per l’ex compagna di scena e di vita.
Perché vederlo?
Perché è un groviglio di eros e politica, religiosità e natura, gusto del grottesco e anarchica rivendicazione di libertà. Un capolavoro di teatro di poesia.
Spettacolo consigliato dai 14 anni in su
Utilizzo di linguaggio esplicito
Edipus
- di
Giovanni Testori
- con
Sandro Lombardi e Antonio Perretta
- regia
Federico Tiezzi
- scene
Pier Paolo Bisleri
- costumi
Giovanna Buzzi
- luci
Gianni Pollini
- regista assistente
Giovanni Scandella
- produzione
Compagnia Lombardi-Tiezzi
- in collaborazione con
Fondazione Teatri di Pistoia e Associazione Giovanni Testori
- con il sostegno di
Comune di Firenze, Regione Toscana e MiC