Il Racconto d'inverno, una delle ultime opere di Shakespeare, è pieno di inverosimiglianze e di passaggi improvvisi dal dramma alla commedia. Prima della conclusione, un personaggio commenta che ciò che stiamo per vedere «se solo ve lo dicessero, dovrebbe essere deriso come una vecchia favola».
Ci sono passioni omicide, orsi mangia-uomini, principi e principesse travestiti, morte per annegamento e dolore, oracoli, tradimenti e una gioia inaspettata e travolgente. Tuttavia, l'opera, che trae gran parte della sua forza dal mito greco e dall'influenza delle stelle, è radicata nel quotidiano, nella famiglia, nelle amicizie e nelle prove di fede.
Sono spesso attratta da questa opera, perché sono affascinata dalle domande che solleva sul perdono e sulla riconciliazione. È possibile essere perdonati per gli atti più efferati? È possibile riconciliarsi e trovare un nuovo capitolo di convivenza, riscattare l'amore passato, la fiducia passata, l'integrità passata?
Debbie Seymour
Il Racconto d'inverno
- di
William Shakespeare
- traduzione
Alessandro Serpieri
- con gli attori de L’OLTRARNO Scuola di Formazione del mestiere dell’attore
Federica Auricchio, Gabriele Badaglialacqua, Laura Calamassi, Sofia Capo, Umberto Jr Contini, Claudia Faraone, Sofia Giunta, Rocco Longo, Simone Gennaro Maiorano, Marta Virginia Morgavi, Sofia Novello Gergen, Francesco Riccardi, Matteo Sagratella, Giorgio Stefani
- regia
Debbie Seymour
- assistente alla regia
Maria Costanza Dolce
- produzione
Teatro della Toscana