A Gabriele Lavia il premio ‘Renato Simoni’

Il 60° premio Renato Simoni per la fedeltà al teatro di prosa’ viene attribuito quest’anno a Gabriele Lavia, reduce dai successi di pubblico e di critica con L’uomo dal fiore in bocca…e non solo di Luigi Pirandello, prodotto dalla Fondazione Teatro della Toscana.

La cerimonia di consegna avverrà il 6 luglio al Teatro Romano, alle ore 21, prima dell’inizio di Riccardo II, che quest’anno apre il 69° Festival Shakespeariano dell’Estate Teatrale Veronese in prima nazionale con la regia di Peter Stein e che ha per protagonista Maddalena Crippa.

L’assegnazione del premio è stata decisa dalla giuria presieduta dal sindaco Flavio Tosi e formata dai giornalisti Andrea Bisicchia, Franco Cordelli, Masolino d’Amico, Rodolfo Di Giammarco e Gabriele La Porta.

Questa la motivazione: “C’è, nell’idea di teatro di Gabriele Lavia, una profondità d’indagine, una personale scrittura scenica, una fecondità d’immaginazione, una classicità di struttura che ne rendono unica la visione che diventa, contemporaneamente, testimonianza di uno stile di esecuzione, capace di coincidere con uno stile di vita, ostinato nella ricerca, nel gusto di sperimentare, tanto da farne un attore-autore di quel che mette in scena, sia che si tratti di Shakespeare, Schiller, Dostoevskij, Ibsen, Strindberg o del tanto amato Pirandello. Riguardare la sua teatrografia è come ripassare anni di processi analitici, di selezioni, di attitudini psicofisiche, essendo, Lavia, sempre insoddisfatto, inquieto intellettualmente, come, del resto, deve essere un vero artista. Tra i vari maestri, egli non dimentica di citare Strehler, forse perché ne continua l’alto magistero, avendone raccolto il testimone per essere, a sua volta, maestro di una teatralità complessa nella quale confluiscono linguaggi diversi, ordinati dalla forza del pensiero, con incursioni esistenziali, oltre che filosofiche, che stanno alla base di ogni sua interpretazione”.

[Foto Tommaso Le Pera]

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