un’opera contemporanea
In collaborazione con
• MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
• Teatro di Roma – Teatro Nazionale
• Conservatorio Nazionale Santa Cecilia
• Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani
• Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi
• Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté
• Fondazione Teatro della Toscana – Centro d’Avviamento all’Espressione
• Liceo Artistico Ripetta di Roma
La Commedia dell’Inferno è un progetto di alta formazione e specializzazione, rivolto alla specializzazione di 14 attori formati nelle principali Scuole d’Arte Drammatica italiane, che approderà al MAXXI nella sua forma di spettacolo a novembre 2021 e che rientra nel progetto ministeriale La Commedia dell’Inferno – Travestimento e dissimulazione tra neuroscienze e prassi scenica a 700 anni dalla morte di Dante.
Marco Lucchesi, regista e fondatore del Teatro Due di Roma, condurrà, insieme ad altri specialisti del linguaggio e delle neuroscienze applicate alla comunicazione (Prof. Giampiero Cicalini), fino a dicembre 2021, all’interno del complesso del MAXXI, del Teatro Due e del Teatro di Roma, un laboratorio integrato di analisi strutturale dei testi, propedeutico alle prove della restituzione pubblica interpretata dalle attrici e dagli attori specializzandi.
Tali attività, in ascolto di quanto accade loro intorno, saranno quindi co-oggetto/co-soggetto dell’offerta espositiva del Museo nazionale delle arti del XXI secolo svolgendosi in relazione critica e strutturale con le mostre in corso. Il pubblico del museo potrà seguire il lavoro della compagnia/classe che, durante il laboratorio, indagherà le architetture e le consonanze del linguaggio di Edoardo Sanguineti con le strutture di senso e significato delle esposizioni e con l’architettura stessa della grande opera contemporanea progettata da Zaha Hadid.
È un legame di lunga data, quello di Lucchesi con Sanguineti e di Sanguineti con Dante. Egli si confronta con la Commedia con lo scopo, attuale e per nulla dissimulato, di raggiungere lo straniamento dall’originale, nella consapevolezza del carattere saturo raggiunto dalla citazione nell’epoca della modernità. E quale sito migliore potremmo offrire al risultato di questa indagine contemporanea, anche in considerazione del ‘700 anniversario dantesco, se non quello di un museo delle arti del XXI secolo come il MAXXI di Roma che apre i suoi spazi al teatro e alle reciproche e moderne ambizioni di dialogo con le arti e l’architettura?
Un progetto interistituzionale quindi, con il suo portato sociale, formativo e politico ancor prima che teatrale, in sinergia e continuità con una rete di istituzioni pubbliche e private che contribuiscono alla sua realizzazione e ad accoglierlo in modo ufficiale e dedicato come opera contemporanea.