CARISSIMI PADRI… A FIRENZE

2/5 marzo 2016

C’era, allora, c’era… C’era… Schegge “impazzite” della Belle Époque

parte a Firenze il progetto Carissimi Padri… Almanacchi della “Grande Pace” (1900-1915)

Il rapporto coi propri padri, si sa, è sempre questione complessa. Amore, paura, riconoscenza, odio, senso del dovere, tenerezza…: tutto si mescola in un groviglio difficile a districarsi, da cui bene o male siamo nati. E i padri si fanno così “carissimi”: oggetto di affetto profondo, ma anche figure ingombranti e per più aspetti “costose”.

Circa cento anni fa un acciecamento violento ci ha generati – o ha quanto meno disegnato alcuni tratti inconfondibili del nostro volto. La Grande Guerra. Una manciata d’anni di tragedia, recitata da personaggi di operetta, per festeggiare, nello smarrimento di un sonno profondo, gli ultimi giorni dell’umanità. Una generazione di figli gettati al massacro e poi… il mondo in cui viviamo.

Il progetto partecipato Carissimi Padri… Almanacchi della “Grande Pace” (1900-1915) è un lungo viaggio, dal febbraio all’autunno del 2016, per riflettere insieme su cosa ci ha portati a quel lontano tramonto, il tramonto che un po’ ci ha generati. Un viaggio teatrale, ma non solo, in salsa grottesca, dalle luci abbaglianti dell’Esposizione Universale del 1900 al maggio glorioso del 1915, per fare finalmente i conti con i nostri “Padri carissimi” – senza dimenticare mai che, come scrive Brecht, «la tragedia, molto più spesso della commedia prende alla leggera le sofferenze dell’umanità».

Gruppo di Lavoro
Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Guia Buzzi, Michele Dell’Utri, Paolo Di Paolo, Simone Francia, Riccardo Frati, Olimpia Greco, Lino Guanciale, Claudio Longhi (ideazione e regia), Diana Manea, Giulia Maurigh, Eugenio Papalia, Giacomo Pedini, Gianluca Sbicca, Vittorio Taboga, Simone Tangolo

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[Prove Atelier Carissimi Padri… — Museo Novecento — Letture a Montedomini — Spettacolo Atelier Carissimi Padri… | Foto Filippo Manzini]
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